"Avevo la Cultura, ma ho dovuto ammazzarla". Va in scena l'ultima "Coppolata" sommese
Io non so se Emanuele Coppola, assessore alla Qultura del comune sommese, ribattezzato alla Cottura per l’idea che ha del Castello D’Alagno, pensa davvero che siamo tutti dei fessi a Somma Vesuviana. Resta il fatto però che ogni qualvolta gli si chieda un pochino di trasparenza sul suo operato il nostro si chiude a riccio e si trincera dietro dichiarazioni spesso sconcertanti. La “coppolata” questa volta riguarda lo stage formativo per il restauro di nove testi liturgici del XV e XVI secolo. In particolar modo, a suscitare la mia curiosità, è il metodo di selezione degli stagisti. Ma andiamo con ordine. Come dichiarato dall’ assessore in una lettera apparsa sulla provinciaonline.info il 29 gennaio scorso “per finanziare il restauro dei 9 testi liturgici, il Complesso Monumentale, con il patrocinio del Comune, ha promosso un’altra fantasiosa iniziativa. “Somma Città D’Arte” è un progetto molto più complesso di un semplice calendario, voluto e pensato come mezzo e non come fine, affinché attraverso libere sottoscrizione si potesse raggiungere o avvicinarsi alla somma necessaria per il restauro dei libri e per avviare il relativo stage formativo. Il costo preventivato per il restauro dei 9 libri è di 24.000,00 euro più iva, mentre il contributo spese per gli oltre 20 Stagisti è di circa 20.000,00 euro, 800,00 euro per ognuno dei partecipanti. Quindi, per realizzare l’intero progetto, promosso dal Complesso Monumentale e non dal Comune, occorrono circa 50.000,00 euro. Il Calendario è stato stampato in 3.250 copie come dichiarato durante la presentazione dello stesso ed il costo è a carico del Complesso Monumentale come il progetto di restauro ed ogni cosa che ha promosso fin’ora. A fronte del costo complessivo dell’importante progetto di restauro e formazione, il Complesso Monumentale ha chiesto un contributo al Comune (5.000,00 euro) per iniziare subito il restauro e permettere agli ansiosi stagisti di formarsi nel settore. La promozione del calendario è ancora in corso ed altre iniziative private si avvieranno per coprire la restante somma necessaria al progetto (45.000,00 euro). In quanto alla selezione degli stagisti, non vi è stata alcuna selezione in quanto sono stati presi tutti quelli, avendo titoli, che hanno fatto domanda di partecipazione, sommesi e non, come sempre. La presentazione del calendario è stata fatta in Villa Luro Fur (concessione edilizia n. 349/85) grazie alla gradita e gratuita generosità della Famiglia Rosa che pubblicamente e personalmente ringrazio. Tutti hanno lavorato sodo e gratuitamente, affinché si potesse raggiungere l’ambizioso obiettivo di restauro e stage formativi e tutti, polemiche a parte, siamo chiamati a parteciparvi”. Dunque, secondo il nostro vanitoso rappresentante i 5mila euro prelevati dal fondo di riserva del comune con delibera n.245 del 30/12/2011 (votata dallo stesso Coppola che è contemporaneamente responsabile dei Beni Culturali del Complesso francescano di Santa Maria del Pozzo) sono serviti a coprire parte delle spese del calendario. L’almanacco in questione sarebbe costato 10mila euro più iva. Ma se i professionisti che hanno lavorato al calendario non hanno preso un soldo e Luro Fur ha messo a disposizione la propria villa, l’assessore potrebbe spiegare alla cittadinanza a cosa sono serviti i 10mila euro? Inoltre si legge che il calendario è un qualcosa riguardante Santa Maria del Pozzo. L’assessore potrebbe spiegare del perché, nel backstage fotografico che si trova nelle ultime quattro pagine del calendario (quattro pagine!) compaiono, oltre ai suoi amici, anche molti politici locali (dal sindaco Raffaele Allocca ai suoi sodali di Alleanza per Somma)? Oltretutto nell’ultimo, infuocato, consiglio comunale il sindaco Allocca ha dichiarato “che i calendari non sono in vendita”. Strano, diversi giornalai sommesi invece li vendono a 10 euro. Mica siamo vittime di un’estorsione degli edicolanti locali? A tal riguardo, sempre nella citata delibera, si legge: “che si intende finanziare l’attività in premessa (il restauro n.d.r.) con il ricavato della distribuzione degli almanacchi e costituito da libere sottoscrizioni”. Assessore, quanto è stato raccolto dalla vendita dei calendari? Ma ora veniamo agli stage. Coppola dichiara: “In quanto alla selezione degli stagisti, non vi è stata alcuna selezione in quanto sono stati presi tutti quelli, avendo titoli, che hanno fatto domanda di partecipazione, sommesi e non, come sempre”. Questa è una delle dieci patacche più grosse del 2012. Innanzitutto quali erano i titoli richiesti? La bellezza, la grazia, il voto alla laurea, quello al diploma, la capacità di affettare i formaggi ed i salumi, l’amicizia con l’assessore, la bravura davanti ad un microfono? Altro punto: dove, come e quando è stato pubblicato il bando di selezione per gli stagisti? Al comune? Sulle bacheche cittadine? In chiesa a Santa Maria del Pozzo? Poi è vero che lo stage l’ha promosso il complesso monumentale francescano, ma non è un diritto dei cittadini-contribuenti sapere chi vi prenda parte? Io penso che alla comunità non interessino i dati sensibili alla privacy, come affermato dallo stesso Coppola, ma sicuramente le interesserebbe sapere in mano a chi stanno finendo degli antichi manuali liturgici del XV e XVI secolo. Detto dell’assessore però mi piacerebbe capire la posizione dei professori del Suor Orsola Benincasa che seguiranno il restauro. Proprio loro che insegnano in una delle facoltà più prestigiose della Campania non si sono posti il problema di affidare un compito così delicato ai “restauratori della domenica” (anche se a me risulta che tra gli stagisti c’è chi ha le adeguate professionalità ed il relativo percoso di studi inerente all’attività)? Si può affermare che con 90 ore, tra teoria e pratica, uno studente di giurisprudenza o un cantante, abbiano acquisito le nozioni specifiche per mettere a curriculum un attestato di restauro di manoscritti? Forse mi sbaglierò, ma l’impressione è che Anagni non disti da Somma Vesuviana 169 kilometri, ma molti, molti di meno.
Egr. dott. Gaetano di Matteo, probabilmente Le sono arrivate voci che non corrispondono alla verità. La prof.ssa A.Russo ed io, non “affideremo” il restauro a “restauratori della domenica”, bensì faremo un stage formativo dove illustreremo le varie fasi di restauro con relative metodologie. Saremo noi io ad operare direttamente sui manoscritti.
Distinti saluti
Prof.ssa M.P.Campeglia
http://www.ilmediano.it/apz/vs_art.aspx?id=2759
http://www.laprovinciaonline.info/spip.php?article7418
http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=14573
http://www.laprovinciaonline.info/spip.php?article6712
GENTILISSIMA DOTT.SSA MARIA PAOLA C… LE INVIO UN PO’ DI RASSEGNA STAMPA COSI’ SI FA UN’IDEA DI CIO’ DI CUI STIAMO PARLANDO.
CORDIALMENTE GDM
Grazie per avermi inviato la rassegna stampa. Ho letto gli articoli e si parla, come da contratto, di “stage formativo” che prevede 30 ore di teoria e 60 di pratica. Ovviamente, come ben si immaginerà, non è possibile restaurare 9 manoscritti in 60 ore… Gli studenti avranno solo un approccio a quelle che sono le fasi di restauro (sempre sotto la visione dei docenti). Per quanto riguarda, invece, il titolo rilasciato, questo sarà solo un attestato di partecipazione …sarebbe troppo semplice diventare restauratore di carta con un corso di sole 90 ore!!!
Mi farebbe piacere, se fosse possibile, che Lei venisse a delle lezioni, vedere come si fa un restauro è sempre affascinante! Spero di avere quanto prima, il piacere di conoscerLa.
mpc
Guardi gentile professoressa, non voglio fare polemiche sterili, ma l’impressione è che forse chi non ha compreso il ruolo degli stagisti è proprio il nostro assessore. Non si spiegherebbe altrimenti questo: “ha socializzato l’opportunità offerta ai giovani, laureandi e laureati in Conservazione dei Beni Culturali, del nostro territorio di fare esperienza professionale grazie a stage formativi, patrocinati dal comune di Somma Vesuviana, riguardanti il restauro di antichi manoscritti sotto la guida di formatori”. Questo è un trafiletto tratto da un comunicato stampa inviato dalla Fidapa cittadina che ha avuto come ospite Emanuele Coppola durante l’apertura del nuovo anno associativo. Ora, io le riconosco onestà intellettuale e presumo dunque che sappia che al’interno dello stage vi siano molti soggetti che queste prerogative, essere laureati o laureandi in Beni Culturali, non le hanno. Inoltre ho una piccola curiosità che lei mi potrà togliere: a me risulta che per “maneggiare” testi antichi servano determinati accorgimenti (questo è uno dei regolamenti che ho trovato http://www.bibliotecasiena.it/servizi/consultazione-fondi-manoscritti). Ora, perdoni la mia ignoranza in materia, ma a me sembra, dalle foto che vedo, che questi accorgimenti manchino completamente. La ringrazio per l’invito, non mancherà occasione per passare. Io però, come ben saprà da ciò che è successo ad una mia collega, “scartata” per non avere i requisiti, potrò soltanto stare in un angolino ad osservare. Cordialmente GDM.