R.I.P. Rosanna, la "pasionaria gentile" di Somma Vesuviana
Non so bene cosa scrivere o cosa realmente dire per la morte di Rosanna Cimmino perché essa mi ha spiazzato. Spiazzato ed addolorato. Una prima telefonata questa mattina mi ha informato del malore che la donna ha avuto nella salumeria di famiglia, storico locale commerciale di via Gobetti, una seconda, tragica, me ne ha confermato il decesso. A mia volta ho chiamato altre persone. Da noi si fa così. Una persona muore e si fa un giro di telefonate per avvisare amici e conoscenti della deceduta. Un po’ serve a condividere e ad alleggerire il dolore, lo stupore, un po’, in verità, non so a cosa serva. La chiamata che mi ha colpito di più è stata quella fatta a Laura, un’amica in comune che avevamo io e Rosanna. Lei, donna, mamma, dirigente di un’associazione no profit, ha cominciato a piangere come una bambina, nuda di fronte al freddo della morte. Della Rosanna Cimmino mamma, moglie, amica, sorella, figlia non ho un granché da scrivere. Non mi va, lascio i ricordi chiusi in foglia alle figlie, al marito, ai fratelli, alla madre. Io di Rosanna mi ricordo il suo impegno pubblico, il suo attivismo. Una “pasionaria gentile” in un paese di squali vestiti da profeti. Un’attivista che è riuscita a mettere d’accordo tutti, almeno nei messaggi di sostegno, dolore e solidarietà giunti alla famiglia, ai suoi cari. Una donna di partito sempre legata ad un’ideologia: il comunismo. Dal Pci al Pds, dai Ds al Pd di cui il fratello Gino è attualmente segretario provinciale. Una donna viva, pulsante e mai doma che lottava per una politica che potesse realmente dar sostegno agli ultimi, quelli che finiscono negli elenchi dei pacchi, quelli a cui diamo i pesci senza riuscire veramente ad insegnarli a pescare. Quelli per i quali ci si è inventati le Politiche Sociali. Per lei poca burocrazia, poche scartoffie, pochi piani, molto lavoro sul campo. Amava lavorare in questo settore, in questo comparto precario e borderline in cui i bambini sognano e giocano perché ci sono persone che come lei gli insegnano il valore dei sogni e dei giochi. Ora che la “pasionaria gentile” non c’è più saremo tutti sinceramente un po’ più soli. Riposa in pace compagna Rosanna.
P.S. So che al momento la mia proposta potrebbe sembrare poco opportuna
, ma sarebbe bello, e mi rivolgo soprattutto al segretario del Pd cittadino Pietro Allocca, se la locale sezione dei democratici venisse intitolata proprio a Rosanna Cimmino. Non un’eroina, né una martire, in una nazione in cui, purtroppo, abbondano sia gli che gli altri, ma una “pasionaria gentile” ed impegnata, di quelle che quando vanno via ne senti subito la mancanza.
Complimenti…Gaetano!!!
Parole bellissime, ancorchè cortesi. Pensieri semplici, ma uguali a quelli di tanti di noi. Il tuo articolo è un’opera d’arte, che rappresenta realmente Rosanna così com’era. E’, proprio così che ci piace ricordare una persona veramente speciale, della quale già sentiamo tutti la sua mancanza….Ciao Rosanna
rosanna è stata per me una maestra,mi ha insegnato con l’umiltà che la distingueva da tanti,come si interagisce con realtà difficili,disagiate,Abbiamo lavorato tanto insieme e quando avevo delle perplessità sapevo che una semplice telefonata mi chiariva ogni incertezza.Credo di aver perso una sorella,un punto di riferimento forte.Non ti dimenticherò mai raffaella
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